martedì 30 maggio 2017

 Fuori Studenti, dentro Poeti

Il giorno 6 Giugno alle ore 18,00, nell'ambito delle manifestazioni di fine anno scolastico ci sarà la premiazione del Concorso di poesia, che ha portato alla realizzazione di un opuscolo di liriche degli alunni partecipanti.



Per visualizzare il libro clicca sul link: Fuori Studenti, dentro Poeti



 Casagiove tra storia e memoria



Brochure realizzata dall'alunna Scialla Claudia I D



Conosciamo meglio… il Quartiere Militare Borbonico

Il Quartiere Militare Borbonico si trova nel cuore della città di Casagiove. La sua storia ebbe inizio quando Carlo di Borbone iniziò la costruzione della reggia di Caserta e pensò che gli operai che vi lavoravano si sarebbero potuti ammalare. Per questo Carlo decise di comprare un pezzo di terra già in costruzione e finire di costruirlo per fondare il Quartiere Borbonico, dove sarebbero stati ospitati gli operai che si ammalavano. Così si iniziò anche la costruzione del Quartiere insieme a quella della Reggia. In seguito esso venne usato come caserma o per ospitare i militari e le loro famiglie. Nel tempo il quartiere venne abbandonato e distrutto, ma grazie a un concorso a cui Casagiove ha partecipato, si riuscirono a raccogliere i fondi per ristrutturare la parte centrale della struttura.
Ma io ora mi chiedo: “perché ristrutturare soltanto la parte centrale, quando si può realizzare qualcosa di più grande risistemando anche gli altri cortili adiacenti? Solo in questo modo si potranno riportare in vita i ricordi delle cose successe in passato. Io mi immagino proprio la parte opposta ristrutturata e al suo interno mi immagino tutta una serie di foto e degli oggetti (fonti storiche) che chiunque può andare a visitare perché ci fanno conoscere tutta la storia del Quartiere e ci fanno capire l’importanza di questo monumento.
Il lato opposto alla zona accessibile del Quartiere Militare Borbonico è degradata. Forse molti non lo sapranno perché quando si va a visitarla, come avviene spesso anche per altri posti, non si va a vedere nei minimi particolari il monumento che ci circonda, bensì di solito si entra in un monumento solo per fare una passeggiata o guardando distrattamente, mentre si condividono foto e messaggi tramite apparecchi elettronici con gli amici.
Invece io, grazie alla scuola, ho avuto l’opportunità di conoscere molti monumenti e angoli caratteristici della mia città. Ho scoperto la storia di questo edificio storico che ci racconta tanti episodi del nostro passato e che ora viene utilizzato soltanto per fare spettacoli o concerti estivi, ma ha delle grandi potenzialità.
Se andiamo a vedere ora come si presenta rispetto a prima le stanze sono ormai vuote, fredde, umide …
Come dicevo prima, il lato opposto, dove non si può entrare, è pieno zeppo di assi di legno buttate a terra, erba cresciuta fin troppo, tanto risulta in stato i abbandono  che si vedono anche dei mattoni caduti dalla strada.
Molte volte mi chiedo perché questi monumenti così importanti, così belli, debbano essere dimenticati e rovinati.
Il Comune, i nostri rappresentanti dovrebbero cercare di recuperare questa parte così importante della nostra città e riportare in vita la nostra storia, valorizzare il passato per migliorare il futuro.
Rebecca Giaquinto

 I D

lunedì 29 maggio 2017

Concorso artistico-letterario 

" Don Peppe Diana"





Gli alunni dell'Istituto "Moro-Pascoli" hanno partecipato  al premio artistico-letterario intitolato alla figura di Don Peppe Diana, sacerdote assassinato dalla camorra il 19 marzo 1994 nella chiesa di San Nicola (Casal Di Principe ).
Quest'anno il premio letterario proponeva come tema un argomento purtroppo attuale : "La fame", un problema che riguarda tanti paesi del mondo. La parola "Fame" ci fa pensare all'espressività dei volti di tanti bambini che vediamo quasi quotidianamente in televisione. Gli occhi di questi bambini esprimono angoscia e con i loro corpicini gracili fanno scattare dentro di noi pietà, con tutto il cuore speri che ciò finisca.
Molte associazioni si occupano di portare aiuto  alle famiglie disagiate dei paesi poveri, quindi ci può sempre essere SPERANZA.
Spesso si tratta di persone apparentemente "comuni" che nel loro piccolo possono fare grandi cose o ancora persone che hanno vissuto situazioni tragiche e oggi sono qui a raccontarle, offrendoci un esempio di impegno e responsabilità  nei confronti dell'umanità  con l'intento di cambiare le cose.
Il nostro Istituto, che ha partecipato con grande entusiasmo a questa iniziativa, si è classificata al nono posto con un'opera grafica e letteraria.
Salvatore Bellanti
 

Editoriale

Progetto “Equità in salute”


Il giorno 22 Maggio 2017, alle ore 9,30  presso il Multicinema Duel si è tenuta la manifestazione finale del progetto “Equità in salute”, al quale il nostro Istituto ha partecipato in collaborazione con l’ASL di Caserta.
Di grande importanza la tematica affrontata: “Salute, benessere e stili di vita”, una tematica di grande attualità ed estrema delicatezza che la scuola  si trova a dover affrontare, essendo peraltro  sempre più frequenti i casi di disagio o di disturbi che riguardano ragazzi di fasce di età sempre più giovani.
Il nostro percorso è stato organizzato secondo due direzioni, in verticale, lavorando in continuità sia nella scuola primaria che nella secondaria di primo grado, ed in orizzontale, con attività svolte all’interno delle singole classi ed altre effettuate a classi aperte, anche in orario extracurricolare.
Le finalità del progetto sono state:
  • 1.Veicolare informazioni corrette e precise in modo da consentire agli alunni di imparare a discriminare e selezionare i messaggi da cui siamo continuamente bombardati
  • 2.Accrescere consapevolezza ed autonomia nelle scelte
  • 3.Intervenire con la prevenzione contro i disturbi alimentari precoci e combattere la diffusione di abitudini sbagliate.
Gli interventi degli alunni sono stati di due tipi:
  1. Grafico, utilizzando il linguaggio pubblicitario per veicolare informazioni  attraverso manifesti realizzati con il programma Publisher.
  2. Digitale, attraverso la realizzazione di questionari di monitoraggio online sugli argomenti trattati e l’analisi dettagliata dei risultati emersi.
Tra le otto scuole partecipanti della provincia di Caserta i nostri alunni si sono distinti per la competenza dimostrata nell’ esporre la tematica trattata e per il coinvolgimento attivo nelle attività presentate.
Savina Gravante

Insieme per la città.
















La città è colori, gioia, movimento, la città è  un  punto  di  ritrovo,  La città è quel posto  in cui nasci, cresci, in cui celi i ricordi più belli; i quartieri, le scuole riportano alla memoria la spensieratezza di un bambino che gioca, i cortili, la piazza sono pezzi di vita indimenticabili. Nella città  conosco le prime persone, le prime amicizie, quelle che nel tempo tieni chiuse nella memoria ma che la città terrà  sempre con sé  e che racconterà solo quando un giorno ritorno in quei posti eterni pieni della tua esistenza e se ti guardi intorno nulla è  cambiato, gli anni passano, volano, sono frammenti e ti ritrovi un giorno nei panni di chi ha già camminato, di chi ha già fatto strada, ritrovi bambino che ancora non sanno quali saranno le loro strade, che hanno ancora da camminare.
La città ci racchiude, ci unisce, ci tiene stretto; la nostra terra ci abbraccia, ci circonda e la nostra, di città,  ci circonda ormai da settant'anni, settant'anni  di  rinnovata indipendenza e non più nell'ombra di qualcun altro.
Oggi più che mai confermiamo la nostra autonomia, rendiamo nostro il territorio, che per troppo tempo è  stato di altri. Con la nostra indipendenza prendiamo alcuni dei nostri patrimoni, con cui convivono, ma di cui forse ancora dobbiamo capire il valore, perché  ci vestiamo di indifferenza nei confronti della nostra terra.
Oggi soprattutto noi giovani dobbiamo imparare a valorizzare la nostra terra, dobbiamo essere fieri di quel che oggi siamo. 
la nostra città, in fondo, è stata testimone di storia, partendo dal Quartiere Militare Borbonico, per l'appunto.
nell'epoca in cui arrivarono i Borboni, il Quartiere Militare Borbonico altro non era se non un ospedale, che ospitava gli ammalati, operai che lavoravano per la costruzione della nostra Reggia, ma ci ricordano anche la lotta per l'unificazione nazionale, attraverso i nomi di alcuni coraggiosi soldati garibaldini, come Pilade Bronzetti. in ricordo del quale conserviamo una lapide.
In ogni epoca storica la nostra comunità si è contraddistinta per il valore dell'accoglienza e dell'ospitalità; accogliere l'altro, rispettare la diversità e tutelare la sua dignità è un valore infinito e il quartiere Borbonico ne è la prova.
Anche se ad oggi è ristrutturato solo in parte, dobbiamo imparare a considerare il valore di questi spazi, a rivalorizzare luoghi troppo spesso dimenticati per la nostra incuria, non ci rendiamo conto della magnificenza di queste cose, eppure oggi questa riqualificazione non è più solo progetto, ma è qualcosa di già attuato.
I Comuni si stanno muovendo per promuovere attività che ridiano valore al territorio e noi cittadini per primi dobbiamo mantenere la speranza e il coraggio, dobbiamo smetterla di mettere al secondo posto la nostra città, perché la città è un pezzo di noi, da cui non dobbiamo scappare, ma bensì dobbiamo renderci utili.
Il monte Tifata è un altro luogo che potrebbe rivelarsi ottimale per la città, un polmone verde che manca, perché ancora una volta nessuno si interessa. Vogliamo forse illuderci che questo non sia affar nostro? Che questa città non abbia alcuna opportunità?Vogliamo restare nell'oblio, nella dimenticanza?
Ebbene no, dobbiamo avere speranza, dobbiamo crederci, dobbiamo superare le barriere dell'indifferenza, e ci sono già luoghi che lo fanno, come Piazza degli Eroi, dedicata ai caduti in guerra, che ogni anno ricordiamo con la nostra corona, perché ancora c'è qualcuno incapace di dimenticare, di lasciare andare.
Non dobbiamo mai smettere di ricordare, di tenere memoria; sono i primi passi per noi cittadini, che dobbiamo credere nel cambiamento, i primi passi per noi giovani, che dobbiamo farlo, il cambiamento, perché in fondo Casagiove ha bisogno di noi.
Ferrante Viviane

venerdì 12 maggio 2017

Gita all’anfiteatro di S. Maria Capua Vetere

Una gita non è solo un uscita di puro divertimento, come pensano molti ragazzi, ma è come una lezione al di fuori delle mura della scuola, in un ambiente dove è possibile visitare monumenti importanti.
La nostra classe è partita verso S.Maria Capua Vetere per visitare l’anfiteatro, ma prima di parlare dell’anfiteatro dobbiamo parlare della storia di questa città: le sue origini sono etrusche fondata nell’800 a.C., poi fu conquistata dai Sanniti e poi dai Romani.
Il territorio della Capua antica partiva dalle pendici del monte Massico fino alla zona Flegrea e questa zona si chiamava Ager Campanus che poi con i Romani venne chiamato Campania Felix, il territorio più fertile in assoluto.
Una leggenda di Capua è quella di Capis, eroe leggendario che sulle pendici del monte Tifata fu allattato da una cerva bianca, l’ animale di Diana Tifatina, dea della caccia.
Con la romanizzazione Capua divenne così importante che venne chiamata Altera Roma, ovvero seconda Roma, cioè dopo la Roma dell’impero romano la seconda città più importante era la Capua antica ed era così importante perché qui sorgeva il secondo anfiteatro più grande di tutto l’impero romano dopo il Colosseo, ma solo per una decina di metri . Infatti il Colosseo misura 188x156 metri mentre l’anfiteatro di Capua misura 170X140 metri; questo anfiteatro era molto importante perché qui c’era una famosa scuola gladiatoria cioè venivano portati qui i gladiatori da tutto il mondo romano per essere addestrati: c’era il "lanista" che era come il manager dei gladiatori (dal latino "laniare" che significa macellare) e  quest’uomo partiva e cercava degli uomini forti perché si dovevano allenare per fare gli spettacoli nelle arene. Un giorno il lanista Lentulo Battiato partì per la Tracia e acquistò Spartaco che si è allenato nell’anfiteatro di S.Maria Capua Vetere ma non ha mai lottato qui ma in un' arena  più piccola a sud-ovest dell’anfiteatro.
La costruzione dell’anfiteatro risale alla fine del I° secolo d.C (97-107 d.C.); l’anfiteatro è formato da 80 arcate in travertino per piano (3 piani formati ognuno da 80 arcate, quindi in totale 240) e su ogni arcata si trovava una testa di divinità: queste teste servivano per indicare dove ci si doveva sedere nell’anfiteatro per vedere lo spettacolo; arrivava a 45 metri di altezza. In questo anfiteatro si  svolgevano gli spettacoli tutto il giorno perché era l’unica fonte di divertimento a quel tempo: al mattino si facevano spettacoli con le bestie, a mezzogiorno le crocifissioni e il pomeriggio gli spettacoli tra gladiatori.


Parisi Alessandra 

Mangiare è salute, bellezza, vita!


Il cibo che mangiamo può essere la più importante medicina che possiamo assumere ogni giorno, ma anche la forma più lenta di veleno.
Mantenere una corretta alimentazione è l’arma più efficace per mantenere pulita la nostra anima e favorire il nostro benessere fisico e psicologico.
“Mangiare è come respirare”, non possiamo non mangiare, dobbiamo alimentarci ogni giorno, per acquistare energia e un benessere interiore ed esteriore.
Nonostante ciò, se seguiamo una scorretta alimentazione, il cibo può passare ad essere il veleno più pericoloso, che potrebbe accompagnarci anche alla strada della morte.
Non mangiando, o non acquisendo una corretta alimentazione possiamo andare incontro a numerose malattie; la più frequente fra gli adolescenti è l’anoressia, che si ripercuote soprattutto nelle ragazze.
L’anoressia, la malattia più brutta che ci può attirare a sé, la più pericolosa, la malattia che ci rende più fragili, quella che fa scaturire sempre di più in noi incertezze e incompletezze e il malessere in ogni parte della nostra anima più profonda.
Milioni di ragazze sono afflitte da una cattiva idea su se stesse, da un’ incombenza che non le  permette di vivere la vita a pieno e con gioia.
Molte si ritengono troppo grasse e per questo non mangiano,andando incontro ad ideali sbagliati ed ad uno stile vita scorretto.
Giocano con la morte per apparire belle e magre, rischiano il bene più prezioso di cui tutti potremmo  disporre… la vita!

Quest’ultima, non possiamo perderla per un’insicurezza, per un disagio, che solo affrontandolo a testa alta  potremmo superare, acquisendo pian piano la certezza che la nostra vita ha un senso, che la nostra felicità è essenziale per l’anima e per la mente, che noi valiamo e non possiamo farci distruggere. Non possiamo perdere la nostra bellezza, per un disagio che si accanisce su di noi, che ci porta via dall’unico spiraglio di gioia e benessere interiore.
Non possiamo cadere nelle braccia della solitudine e della depressione, quest’ultimo  è veleno per il nostro animo e per la nostra autostima.
Morgana Altrui



Disastri ecologici


Tutti gli esseri viventi hanno bisogno di acqua: la natura, gli animali e le persone. Senza acqua non c’è vita. Le prime forme di vita sono nate proprio nell’ acqua. La superficie terrestre è formata dal 30 % di terra e 70 % di acqua, tra cui il 67 % è acqua salata mentre il 3 % acqua dolce. L’ acqua dolce si trova nei fiumi, nei laghi nei ghiacciai e sottoterra e solo 1% è potabile per la vita sulla Terra. L’acqua è stata definita "Oro blu" perché è preziosa e anche se non ce ne accorgiamo la sprechiamo in cose inutili. Una delle prime cause di morte in Africa è la diarrea a causa dell’ acqua non potabile. Alcune delle principali fonti di inquinamento dell’ acqua sono: gli scarichi in mare e nei fiumi di sostanze sporche e velenose che provengono dalle fogne della città; ci sono poi sostanze chimiche usate in agricoltura che penetrano nel terreno e inquinano le falde acquifere, una petroliera rotta può versare in mare grandi quantità di petrolio. Anche l’ aria è inquinata, le fonti di inquinamento sono: gli impianti di riscaldamento, i gas di scarico delle macchine e gli scarichi delle industrie; molti oggetti emettono sostanze nocive che distruggono l’ ozono, il gas che protegge la Terra dai raggi ultravioletti del sole. La diminuzione di ozono prende il nome di buco nell' ozono. Negli ultimi anni c’è stato un aumento dell’anidride carbonica nell’ aria a causa dell’ inquinamento e questo ha portato un aumento dell’ effetto serra con le conseguenze della desertificazione, dello scioglimento dei ghiacciai e l’ innalzamento del livello dei mari. Un altro danno è quello delle pogge acide. I gas che inquinano l’aria si mescolano con le particelle di vapore acqueo e ricadono sulla Terra come pioggia che va a finire nei campi, nei boschi, nei mari, sui terreni coltivati e tutto questo viene assorbito e il cibo viene portato nelle nostre case ma è inquinato. Inoltre le piogge acide corrodono palazzi e monumenti nelle città. L’azione dell’ uomo è perciò dannosa anche per il suolo. La regione Campania è stata definita “ Terra dei fuochi” proprio a causa dei troppi rifiuti e molti di essi sono stati portati dalla criminalità a organizzata dal nord al sud per smaltirli in maniera illegale nelle discariche abusive. Ma cosa sono le discariche? Sono dei grossi buchi nel terreno dove viene gettata la spazzatura, fra essa ci possono essere dei rifiuti tossici come gli scarichi delle industrie che fanno fuoriuscire il percolato,  una sostanza nociva che va a finire nel terreno. Vicino a queste discariche ci sono dei campi coltivati e questi prodotti vengono portati nelle nostre case e noi le mangiamo senza sapere niente e  con il tempo possono portare tumori nelle persone. Per fortuna negli ultimi  tempi questa terra è migliorata perché ci sono dei controlli. Se non vogliamo essere sommersi dall’ immondizia e distruggere la natura, bisogna agire subito  e fare la raccolta differenziata.
Gaia Melone

lunedì 8 maggio 2017

Lo sport: strumento di salute e benessere

Noi alunni della scuola " G. Pascoli" abbiamo realizzato un sondaggio che ha coinvolto i nostri compagni. il tema da noi affrontato è stato lo sport come strumento per garantire il benessere fisico.
da quanto si può dedurre dai dati, la maggioranza ha dichiarato di praticare sport, chi più chi meno; purtroppo c' è stato un 15 % che ha dichiarato di non praticare alcuno sport che, sommato al 21 % che lo pratica poco, mostra un risultato negativo. Ciò sta a significare che c' è una minoranza di ragazzi sedentari e questo è causato per esempio dalle nuove tecnologie oppure dai video-giochi, oltre che dalla TV. Un altro motivo è legato agli impegni scolastici.
tra i ragazzi che praticano sport, il 25% ha scelto il nuoto, il 20% la danza, il 15% la pallavolo, il 10% il calcio. il 30% pratica altri sport. La maggior parte degli intervistati pratica sport due volte a settimana.
Abbiamo poi chiesto il motivo della scelta di uno sport e dalle risposte è emerso che lo sport permette di sfogarsi, di fare nuove amicizie e soprattutto perchè ci si diverte, quindi è fonte di benessere sia fisico che psicologico. La maggior parte dei nostri compagni lo pratica a livello agonistico e lo segue anche in televisione.
hanno espresso anche il loro parere su come si dovrebbe comportare un vero tifoso, che ami la squadra del cuore, ma sappia anche accettare la sconfitta, senza offendere o trattare male gli avversari.
Abbiamo chiesto ai nostri compagni come si sentono quando fanno sport e la maggioranza ha risposto positivamente.
la maggior parte dei compagni pratica uno sport di squadra e il 68 % dichiara di essere molto unito ai propri compagni, anche perché lo sport non solo ti fa conoscere altre persone ma insegna i valori fondamentali per vivere bene insieme e ti incoraggia perché non sei solo.
Per concludere, abbiamo chiesto quali benefici procura lo sport e a prevalere sono state: la salute, la gioia e le forti emozioni e la maggioranza ha risposto che permette di rimanere in forma e star bene con il proprio corpo.
Vogliamo lasciarvi con una riflessione, ricordando le parole di Nelson Mandela: 

" Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c'era solo disperazione."

Giulia Fantaccione
Alessia Sala

sabato 6 maggio 2017

PAPPAGALLI VERDI,NON AMICI DELL’UOMO,MA NEMICI.


Pappagalli, semplici volatili, ma quelli di cui vi voglio parlare oggi non sono semplici volatili. Voglio parlarvi dei pappagalli verdi che non sono pappagalli, ma mine antiuomo. Le mine antiuomo sono esplosivi e anche la causa di una morte quasi certa Per questo si cerca di informare e sensibilizzare l'opinione della popolazione in modo da cercare più attenzioni e da fornire consigli su come comportarsi. Molti bambini muoiono, perché usano questi pappagalli verdi sotto forma di giocattoli, che in base alla pressione che viene utilizzata esplodono."E'  doloroso ed inaccettabile che a distanza di settant'anni dalla fine della guerra altre persone, altri giovani, possano avere il mio identico destino",  questo avverte il Presidente dell'Associazione contro le mine antiuomo,  Giuseppe Castronovo, anche lui vittima. "La loro curiosità naturale - ricorda - li espone a maggiori rischi, poiché spesso quando si imbattono in tali ordigni, non conoscendoli, cercano di aprirli o di giocarci. Essi sono pertanto più esposti degli adulti al rischio di morire o di ferirsi per le conseguenze delle esplosioni." Occuparsi di questo problema e prodigarsi affinché il territorio venga bonificato da questi ordigni e rendere la popolazione informata sui rischi ed i pericoli che comportano fa, quindi, naturalmente parte della missione dell'Associazione: ecco perché hanno creato  uno specifico "Dipartimento ordigni bellici inesplosi", impegnato a condurre ricerche, studi e iniziative sul tema, in Italia e nel mondo, dove sono in atto ancora tanti, troppi conflitti. Tra gli intervenuti alla presentazione della campagna al Senato, anche il giovane Nicolas Marzolino, vittima dell'esplosione dell'ordigno bellico di Novalesa nel marzo 2013. "Se non s'informano i ragazzi che non hanno vissuto la guerra, non si fermeranno queste tragedie - sottolinea - Bisogna promuovere nelle scuole questa campagna e tutti i mezzi d'informazione per noi la guerra non è finita”.

DI BLASIO VITTORIO
ROSSI MARCO
CARBONE COSIMO

                  EFFETTI  POSITIVI  DEL GUARDARE LA TV




La tv ci tiene informati sulle notizie di tutto il mondo.

·  E’ piacevole guardare il tuo programma preferito quando fuori fa freddo:
Vorrei tanto guardare la mia squadra preferita giocare dal vivo… Ma la fuori c’è un tempo bruttissimo , per questo mi accomodo sul divano, e guardo la mia squadra vincere mentre mangio pop-corn e sorseggio coca-cola.


E’un passatempo interessante:

Oggi  la giornata non va affatto bene !!Ho preso 5 in matematica , e nessun compagno mi vuole parlare. Ma tra 5 minuti c’è il mio cartone animato preferito e potrà consolarmi.

  E’ un momento di unificazione per la famiglia:

Ho litigato con mio fratello… Ma  ho la soluzione!Fra poco ci sarà una sitcom  molto divertente che ci farà riappacificare!

EFFETTI  NEGATIVI DEL GUARDARE LA TV




    La tv non è molto salutare, se la guardi a lungo:

Marco oggi è venuto a scuola con le occhiaie perché ha lasciato la tv accesa durante la notte, e prima la aveva guardata per molto tempo . Questa cosa è assolutamente da evitare, perché causa problemi fisici,alla vista…
·       

  Presenta programmi non adatti a certe fasce di età:

L’altra sera stavo “smanettando “ con il telecomando della televisione e ad un certo punto mi è apparso un canale nel quale stavano trasmettendo un film horror , e ho visto una scena molto paurosa e mi sono spaventato talmente tanto, che non sono riuscito ad addormentarmi.

   I bambini, se vista a lungo , possono isolarsi dagli altri:

Paolo all’improvviso ha iniziato ad isolarsi da tutti, a causa della televisione ed era come se stesse in un mondo tutto suo. I suoi compagni cercavano di coinvolgerlo  in qualsiasi attività,ma lui non accettava mai e stava sempre nella sua cameretta a guardare i Simpson.

  Ci possono essere delle crisi di astinenza , e possono provocare nervosismo e irritabilità :
Sono andato a dormire a casa del mio amico Manuel e stavamo guardando la TV (anche se era tardi), quando la madre è venuta in camera e ha detto di spegnerla. Manuel voleva continuare a guardarla , per questo la madre gliel’ha spenta. Lui si è innervosito e ha iniziato a urlare… Me ne sono andato, perché aveva iniziato ad innervosirsi anche con me.


  Crea un mondo irreale nella nostra mente.

Esiti questionario di monitoraggio su salute, benessere e stili di vita

Noi alunni della scuola media " Pascoli" di Casagiove abbiamo voluto affrontare una tematica che riguarda l'età adolescenziale: il benessere ed il malessere fisico e psicologico.così, abbiamo voluto realizzare un questionario di monitoraggio per i ragazzi di età compresa tra i dieci e i 14 anni, frequentanti il nostro istituto.  I ragazzi partecipanti si sono sentiti liberi di esprimersi, senza essere oppressi dalla preoccupazione di essere giudicati, perchè il sondaggio era online ma anonimo.Quaranta ragazzi hanno risposto a 23 domande riguardanti l'alimentazione  ed i problemi legati all'assunzione di sostanze stupefacenti, fumo e alcol.le prime cinque domande riguardavano le abitudini alimentari e dalle risposte ad esse relative emergono dati  piuttosto soddisfacenti: 17 ragazzi su 40 assumono 4 o 5 pasti al giorno, 38 mangiano molta frutta e verdura e carne, pesce e uova, ma molti si nutrono anche di merendine.Dalla domanda 6 alla domanda 13 si tratta dei disturbi alimentari. Risulta che nessuno dei ragazzi è mai stato bulimico, ma si presenta un caso di anoressia e 9 ragazzi hanno pensato di esserlo. Ciò sta a dimostrare che questi problemi riguardano fasce di età sempre più giovani. Inoltre 4 ragazzi hanno riscontrato problemi di obesità e 13 hanno seguito una dieta e praticato uno sport al fine di dimagrire.Dalla domanda 14 alla domanda 16 è stato analizzato il problema dell'alcol, dove si riscontrano diversi casi di ragazzi che hanno assunto alcolici; sebbene la maggior parte abbia solo assaggiato bevande alcoliche, , 4 sono i casi in cui dei ragazzi si sono ubriacati. Ciò risulta una cosa molto preoccupante, data la giovanissima età degli intervistati.Con due domande abbiamo anche affrontato il tema delle sostanze stupefacenti e quello del fumo, da cui emerge che che due ragazzi hanno provato un tipo di droga e che alcuni hanno provato a fumare. Ci conforta il pensiero che la maggior parte dei ragazzi odia la sigaretta.
Da questo sondaggio, quindi, si comprende che una percentuale di ragazzi, seppur minima, sta vivendo in maniera non serena la difficile età adolescenziale, correndo il rischio di acquisire abitudini non solo poco corrette ma dannose per la propria salute.Per questo è molto importante il ruolo della scuola nell'ambito dell'educazione al benessere fisico, oltre a quello dei genitori e degli amici. Questi ultimi non dovrebbero appoggiare i propri compagni nei comportamenti poco corretti, ma spesso i ragazzi della nostra età  vengono influenzati da cattive compagnie.Questo questionario di monitoraggio ha lo scopo di dimostrare la gravità del fenomeno e di incoraggiare ad estinguerlo, suscitando riflessioni, discussioni, condivisione di comportamenti corretti , assunzione di responsabilità e autonomia nelle scelte di vita.


Bottone Lara
Sorbo Federica

venerdì 5 maggio 2017

I professori: persone speciali

Io ho molti, anche troppi professori. Sì, è vero, ognuno di loro dice di essere sempre disponibile, aperto, pronto ad aiutarci. Ma è davvero così per tutti? Intendo, se volessimo per esempio chiedere un consiglio ad un professore che perde le staffe anche per la minima sciocchezza, e se per pura iella quella mattina gli fosse caduto il caffè addosso, la doccia non funzionasse come dovrebbe e il suo telefonino si fosse rotto, dovremmo davvero sfogarci con lui o sarebbe meglio cambiare aria? Penso la seconda. Lo dico perché alcuni dei miei professori sono così suscettibili da non capire quanto in realtà siano insopportabili. Però ce ne sono due in particolare con cui non potrei mai arrabbiarmi: la mia professoressa di lettere e il mio professore di arte e immagine. Loro ci sono sempre comunque per tutti gli alunni, senza distinzione. Loro sanno sempre usare le parole giuste al momento giusto e consigliarti come meglio credono. Loro ti trattano come se fossi veramente un loro parente, anche se non lo sei. Loro sono un libro aperto, sanno farti cacciare fuori tutte le tue preoccupazioni e i tuoi segreti, e sanno anche mantenerli. Non puoi fare a meno di sentire la differenza tra quando ci sono e quando invece non ci sono. Saranno quelli che mi mancheranno di più quando, a settembre, andrò al liceo.

                                                                                          

                                                                                      Sara Iannucci

La Terra è un bene di tutti


L’ecologia è la scienza che studia la relazione tra ambiente ed esseri viventi. Il termine non è inteso solamente come ambiente ma sottintende un insieme di fattori, ad esempio  ambientalistici, politici, sociali che comportano la salvaguardia ambientale attraverso la protezione degli animali, la riduzione dell’inquinamento, la ricerca di energie rinnovabili, la salvaguardia delle risorse naturali e degli ecosistemi. Sul nostro pianeta il tasso d’inquinamento è molto elevato e riguarda l’acqua, il suolo, l’aria. L’acqua è una risorsa essenziale per la sopravvivenza degli esseri viventi.  Le acque occupano il 70% della superficie terrestre:il 67% appartiene alle acque salate,mentre il 3% a quelle dolci e solo l’1% è potabile poiché il resto si trova nei ghiacciai e nelle falde acquifere. L’acqua subisce inquinamento da parte dell’uomo perché vengono riversate nei mari e nei fiumi sostanze dannose che provengono dalle navi petrolifere, dallo scarico delle fogne , dalle industrie e dai pesticidi usati in agricoltura. Un’altra fonte di inquinamento sono le piogge acide causate dagli inceneritori, dalle industrie, dallo scarico delle automobili e dai riscaldamenti domestici. Si chiamano piogge acide perché queste sostanze dannose nell’aria si mescolano con il vapore acqueo e una volta arrivate nell’atmosfera danno origine a nuvole tossiche che sprigionano piogge dannose provocando l’erosione dei monumenti, l’inquinamento del suolo, provoca malattie mortali  all’uomo, agli animali e provoca il disboscamento delle foreste. Negli ultimi anni l ‘utilizzo di alcuni gas hanno provocato l’assottigliamento dello strato di ozono fino a creare in alcuni punti il cosiddetto buco dell’ozono. I raggi ultravioletti non filtrati dallo scudo dell’ozono danneggiano la nostra pelle, l’agricoltura e gli ecosistemi sulla terra e nel mare. In un ecosistema gli esseri viventi producono materiale di scarto che è fondamentale per un altro essere vivente; solo l’uomo produce rifiuti  creando squilibrio nell’ambiente . Nella zona compresa tra Napoli e Caserta, la cosiddetta “terra dei fuochi”, sono stati trovati numerosi rifiuti provenienti da scarti di industrie con elevato tasso di veleno,queste sostanze a contatto con l’acqua hanno dato origine al percolato, una sostanza liquida  provocando danni all’ ambiente con inquinamento al sottosuolo e all’aria causando danni all’uomo tanto da far aumentare casi di tumori .Oggi per fortuna il problema dei rifiuti si sta riducendo con la raccolta differenziata e con la nascita di inceneritori dove depositare gli scarti prodotti da industrie, agricoltura e abitazioni.
Melone Gaia

La natura ci parla


Era una calda giornata e dalla città provenivano le grida gioiose dei bambini, che si divertivano a giocare con le giostre del parchetto. C’era un bambino di nome Giovanni, che era tutto solo all’ ombra di un grande albero. All’ improvviso una scia di vento gli sfiora il viso, e Giovanni sentì una voce che lo chiamava. Lui si guardò intorno e, dopo un po’ di tempo, si accorse che era la chioma dell’albero sul quale si era appoggiato, a chiamarlo.” Giovanni, perché sei tutto solo?”Chiese l’albero.”Sai, io non ho amici, e le poche persone che conosco mi trattano male!”
“Dai Giovanni, non disperare, da oggi se vuoi, puoi essere mio amico. Le persone trattano male anche me; mi sommergono di rifiuti, mi strappano la corteccia … Per non parlare dello smog, delle sostanze prodotte dalle auto. Ah”
“Che c’è?” Chiese il bambino.” Se solo le persone facessero qualche sforzo e camminassero di più, invece di utilizzare sempre le automobili!”.
“Sai io vado a scuola in bici, accompagnato da mia nonna”.”Allora tu sì che sei un bravo cittadino! Devi sapere che noi alberi siamo molto importanti per l’uomo, e quest’ultimo dovrebbe avere più rispetto nei nostri confronti”
“Ti prometto che presterò maggiore attenzione verso l’ambiente, e convincerò anche le altre persone a fare lo stesso.”  

Scialla Claudia

Legalità è libertà

La legalità è libertà, è dare voce al silenzio, è quel gradino in più che ci  scioglie  dai principi dell’omertà. C’è chi ha un coraggio più forte di tutto, più forte della paura delle minacce, più forti dei ricatti e che non si perdono per la voglia di giustizia, di onestà, di un mondo senza muri. Una di queste persone è Don Ciotti, un parroco, ma non uno qualunque, di quelli che celebrano semplicemente la messa, no, lui è un padre di strada, ama parlare, dire quello che deve essere detto, incontrarsi con i giovani, scrivere   e soprattutto trasmettere il su desiderio di legalità, diffondere questo messaggio prendendosi tutte le conseguenze che comporta, perché lui è un prete che non ha paura, la libertà gli scorre nelle vene, dentro sente il bisogno di cambiare, cambiare questa realtà indifferente alle problematiche per timore, per il difetto di essere umani, ed essendo umani sbagliamo nel ritirarci nel silenzio, perché il silenzio è complice, il silenzio mette barriere, il silenzio è una gabbia da cui possiamo uscire, semplicemente ci intimorisce chi si nasconde nella parte più dura, più reale, infinitamente crudele del mondo, che si lascia trascinare dall'avidità, che regredisce, perché siamo schiavi di un pezzo di carta, di una banconota.
La mafia si nasconde, ma la ritroviamo ovunque, è onnipresente, c’è in chi ci sta intorno, nelle leggi, nelle vittime, nel silenzio, nell’ indifferenza.
E forse è questo il problema, l’indifferenza, perché noi che stiamo nel silenzio trascorriamo la nostra vita normalmente, non sappiamo nulla della mafia, cosa sappiamo noi di chi è morto ingiustamente? Delle vittime che erano lì per caso? Cosa sappiamo noi delle vite che all' improvviso si spengono per l’ingiustizia? Cosa sappiamo noi di chi è morto per la voglia di legalità? Della vita ristretta e oppressa di chi si è opposto a tutto questo, a questa strage silenziosa?
Non lo sappiamo, non vogliamo saperlo, siamo indifferenti. E la prima mafia, appunto, è proprio l’indifferenza. Don Ciotti a questa indifferenza non ci sta, si mette in gioco, va a parlare, a gridare, a urlare il diritto che abbiamo di abbattere i muri, e va a parlare con chi per primi entrano nella criminalità organizzata, noi giovani.

Don Ciotti viene da noi,in questa piccola provincia, in questi quartieri dimenticati, nella nostra scuola perché abbiamo bisogno di parole,di parole vere, di chi si oppone per davvero, dice no, di chi ha la forza per cambiare il mondo dai piccoli gesti. La scuola diventa presidio di legalità, diventa qualcosa che va oltre i libri e i quaderni, la storia e la geografia, l’italiano e la matematica, per una volta anche la nostra scuola dice no, diciamo no, per primi noi giovani inesperti della vita e della realtà,ma c’è qualcuno che in cuor suo vuole legalità, giustizia, onestà, scoprire quel telo che cela un mondo che non ci appartiene,l’uomo che si distrugge da solo, perché davvero c’è ancora qualcuno in grado di gridare, di scavalcare le barriere, di non lasciare che sia qualcun altro a farlo, perché noi, piccoli grandi uomini, con una vita davanti, siamo i primi che con i piccoli grandi gesti, possiamo cambiare il mondo.

Ferrante Viviane

sabato 29 aprile 2017

Salerno, città nascosta tutta da scoprire


Salerno, città spesso poco conosciuta, eppure ricchissima di storia, arte, cultura. Una città da conoscere, rivalutare; una città che nasconde una bellezza infinita, una bellezza che è  come il seme di una rosa che aspetta di fiorire. Arrivati a Salerno abbiamo iniziato dei giochi, non semplici giochi ma giochi che ci hanno insegnato la storia di Salerno, l’importanza , la cultura, le tradizioni. Arrivati alla pinacoteca ci hanno spiegato l’origine del nome, l’importanza della città e la storia di Salerno. Oltre la pinacoteca abbiamo visitato il museo provinciale della città, nel quale abbiamo ritrovato  molti antichi reperti, come vasi, quadri e gioielli antichi tratti dalle tombe di donne nobili.
Stanchi e affamati ci siamo recati sul lungomare di Salerno, dove abbiamo pranzato godendoci il panorama mozzafiato dell'azzurra distesa marina e la spiaggia assolata. La colazione sul lungomare non è stata una semplice sosta, ma un' esperienza ricca di particolari, ricordi, bellezze naturali che sono rimaste indelebili negli occhi e nella mente di tutti noi. Finito il pranzo, abbiamo ripreso la strada per le vie di Salerno, visitando alcuni dei monumenti più importanti, tra i quali il Duomo, splendido per le sue decorazioni scultoree sia nella parte superiore che nella cripta sottostante, dove si trova conservato il corpo di S Marco. Camminando, abbiamo imboccato vialetti in cui abbiamo conosciuto le opere di  artisti molto noti e importanti come Alfonso Gatto e le sue poesie.
 











Autori come Italo Calvino, Alfonso Gatto e altri, sono stati presi come spunto per valorizzare i quartieri più poveri e degradati di Salerno attraverso disegni e poesie, restituendo ad essi, attraverso murales, la loro dignità. Finite le passeggiate e gli insegnamenti siamo ritornati al lungomare per aspettare i pullman e per assaggiare uno dei prodotti tipici di Salerno, la brioche con il gelato.
Se vogliamo sintetizzare questa giornata con poche parole possiamo dire che è stata semplicemente fantastica e che ci ha insegnato molto sulla storia di della nostra terra e penso che grazie a questo viaggio abbiamo conosciuto una delle più belle città della Campania e dell'Italia intera.
Carbone Cosimo
Rossi Marco

Giornata di basket


Proprio ieri 27/04/2017 al Palazzetto dello Sport, si è tenuta la premiazione del concorso di basket al quale hanno partecipato gli alunni delle classi  della scuola primaria e della secondaria di primo grado.  Lo scopo di questo concorso era far comprendere a tutti i ragazzi  l’ importanza dello sport, scrivendo un testo riferente al tema:”IO E IL MINIBASKET”, mentre i bambini della scuola primaria avrebbero dovuto fare un disegno sullo stesso tema.. A premiare i ragazzi c’ erano maestre, professoresse, oltre ad essere presenti rappresentanti del comune, il sindaco etc. Stavano cominciando ad eleggere i vincitori; io ero in tensione. Cominciarono dalla scuola primaria e quando ebbero finito, passarono alla scuola media. Quando mi nominarono pensavo che avessero  sbagliato nome, ma quando l’hanno detto per la seconda volta mi sembrava un sogno, così mi sono alzata, dato che stavamo tutti seduti, e sono andata a prendere il mio premio, una coppa con la base di marmo e il resto decorato con un sistema ad aspirale di due colori verde e argento. Ho vinto, anche se non me lo aspettavo, perché nel mio testo ho espresso tutto il mio amore per lo sport, cercando di comunicare agli altri che lo sport è importante per crescere sia fisicamente sia socialmente perchè ci insegna valori importantissimi. E' stato molto bello scoprire che avevano preso una frase del mio testo e l’avevano scritta su tutti i gadget che hanno consegnato a tutti i bambini, anche quelli che non avevano vinto. Questa esperienza mi è piaciuta molto, non solo perché ho vinto, ma perché ho appreso nuove cose e ho conosciuto nuove persone che non sono brave, fedeli, leali, ma di più. Spero di fare altre esperienze come questa nel mio percorso di questi tre anni.

Rebecca Giaquinto






                                                                                  

sabato 22 aprile 2017

21 Marzo2017
Giornata Mondiale della Poesia

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita nel 1999 per promuovere e diffondere la poesia, troppo spesso sottovaluta da noi giovani. Per tale motivo, l’Unesco ha istituito questa giornata con l’intento di valorizzare questa forma di comunicazione così universale.
 In occasione di questa giornata l’istituto Moro-Pascoli ha organizzato un progetto che invita gli alunni a scrivere delle poesie e successivamente partecipare ad un concorso .
Il tema del concorso è libero, ma le”poesie“ dovranno essere originali e non contenere frasi di opere altrui. Grande è stata la partecipazione degli alunni di tutte le classi, che hanno accolto l'iniziativa con entusiasmo; essi, guidati dai loro docenti, si sono divertiti a comporre liriche di vario tipo sia in italiano, sia in lingua inglese.
Uno dei temi trattati è quello del nonsense; si tratta di un componimento in versi che presenta un lato comico, capovolgendo completamente le normali leggi logiche. Il nonsense è stato utilizzato in letteratura e famosi esempi sono rappresentati dai limerick cioè una breve composizione in poesia, tipica della lingua inglese, infatti una sezione delle poesie dei ragazzi  è stata scritta in inglese.
Edward Lear, della fine ottocento, é considerato l'inventore dei limerick o nonsense .  Hanno scritto dei limericks autori come Robert Louis Stevenson, James Joyce, Lewis Carroll,  Bertrand Russell, premio Nobel per la letteratura nel 1950.

I limerick più famosi di Lear li scriverò nel spazio sottostante
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There was an Old Man of the Hague ,
Whose ideas were excessively vague;
He built a balloon
To examine the moon ,
That deluded Old Man of the Hague.
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There was a Young Lady whose chin
Resembled the point of a pin;
So she had it made sharp,
and purchased a harp,
And played several tunes whit her chin
-GRAZIE DELLA VOSTRA ATTENZIONE

 Salvatore Bellanti