venerdì 12 maggio 2017

Gita all’anfiteatro di S. Maria Capua Vetere

Una gita non è solo un uscita di puro divertimento, come pensano molti ragazzi, ma è come una lezione al di fuori delle mura della scuola, in un ambiente dove è possibile visitare monumenti importanti.
La nostra classe è partita verso S.Maria Capua Vetere per visitare l’anfiteatro, ma prima di parlare dell’anfiteatro dobbiamo parlare della storia di questa città: le sue origini sono etrusche fondata nell’800 a.C., poi fu conquistata dai Sanniti e poi dai Romani.
Il territorio della Capua antica partiva dalle pendici del monte Massico fino alla zona Flegrea e questa zona si chiamava Ager Campanus che poi con i Romani venne chiamato Campania Felix, il territorio più fertile in assoluto.
Una leggenda di Capua è quella di Capis, eroe leggendario che sulle pendici del monte Tifata fu allattato da una cerva bianca, l’ animale di Diana Tifatina, dea della caccia.
Con la romanizzazione Capua divenne così importante che venne chiamata Altera Roma, ovvero seconda Roma, cioè dopo la Roma dell’impero romano la seconda città più importante era la Capua antica ed era così importante perché qui sorgeva il secondo anfiteatro più grande di tutto l’impero romano dopo il Colosseo, ma solo per una decina di metri . Infatti il Colosseo misura 188x156 metri mentre l’anfiteatro di Capua misura 170X140 metri; questo anfiteatro era molto importante perché qui c’era una famosa scuola gladiatoria cioè venivano portati qui i gladiatori da tutto il mondo romano per essere addestrati: c’era il "lanista" che era come il manager dei gladiatori (dal latino "laniare" che significa macellare) e  quest’uomo partiva e cercava degli uomini forti perché si dovevano allenare per fare gli spettacoli nelle arene. Un giorno il lanista Lentulo Battiato partì per la Tracia e acquistò Spartaco che si è allenato nell’anfiteatro di S.Maria Capua Vetere ma non ha mai lottato qui ma in un' arena  più piccola a sud-ovest dell’anfiteatro.
La costruzione dell’anfiteatro risale alla fine del I° secolo d.C (97-107 d.C.); l’anfiteatro è formato da 80 arcate in travertino per piano (3 piani formati ognuno da 80 arcate, quindi in totale 240) e su ogni arcata si trovava una testa di divinità: queste teste servivano per indicare dove ci si doveva sedere nell’anfiteatro per vedere lo spettacolo; arrivava a 45 metri di altezza. In questo anfiteatro si  svolgevano gli spettacoli tutto il giorno perché era l’unica fonte di divertimento a quel tempo: al mattino si facevano spettacoli con le bestie, a mezzogiorno le crocifissioni e il pomeriggio gli spettacoli tra gladiatori.


Parisi Alessandra