lunedì 29 maggio 2017

Insieme per la città.
















La città è colori, gioia, movimento, la città è  un  punto  di  ritrovo,  La città è quel posto  in cui nasci, cresci, in cui celi i ricordi più belli; i quartieri, le scuole riportano alla memoria la spensieratezza di un bambino che gioca, i cortili, la piazza sono pezzi di vita indimenticabili. Nella città  conosco le prime persone, le prime amicizie, quelle che nel tempo tieni chiuse nella memoria ma che la città terrà  sempre con sé  e che racconterà solo quando un giorno ritorno in quei posti eterni pieni della tua esistenza e se ti guardi intorno nulla è  cambiato, gli anni passano, volano, sono frammenti e ti ritrovi un giorno nei panni di chi ha già camminato, di chi ha già fatto strada, ritrovi bambino che ancora non sanno quali saranno le loro strade, che hanno ancora da camminare.
La città ci racchiude, ci unisce, ci tiene stretto; la nostra terra ci abbraccia, ci circonda e la nostra, di città,  ci circonda ormai da settant'anni, settant'anni  di  rinnovata indipendenza e non più nell'ombra di qualcun altro.
Oggi più che mai confermiamo la nostra autonomia, rendiamo nostro il territorio, che per troppo tempo è  stato di altri. Con la nostra indipendenza prendiamo alcuni dei nostri patrimoni, con cui convivono, ma di cui forse ancora dobbiamo capire il valore, perché  ci vestiamo di indifferenza nei confronti della nostra terra.
Oggi soprattutto noi giovani dobbiamo imparare a valorizzare la nostra terra, dobbiamo essere fieri di quel che oggi siamo. 
la nostra città, in fondo, è stata testimone di storia, partendo dal Quartiere Militare Borbonico, per l'appunto.
nell'epoca in cui arrivarono i Borboni, il Quartiere Militare Borbonico altro non era se non un ospedale, che ospitava gli ammalati, operai che lavoravano per la costruzione della nostra Reggia, ma ci ricordano anche la lotta per l'unificazione nazionale, attraverso i nomi di alcuni coraggiosi soldati garibaldini, come Pilade Bronzetti. in ricordo del quale conserviamo una lapide.
In ogni epoca storica la nostra comunità si è contraddistinta per il valore dell'accoglienza e dell'ospitalità; accogliere l'altro, rispettare la diversità e tutelare la sua dignità è un valore infinito e il quartiere Borbonico ne è la prova.
Anche se ad oggi è ristrutturato solo in parte, dobbiamo imparare a considerare il valore di questi spazi, a rivalorizzare luoghi troppo spesso dimenticati per la nostra incuria, non ci rendiamo conto della magnificenza di queste cose, eppure oggi questa riqualificazione non è più solo progetto, ma è qualcosa di già attuato.
I Comuni si stanno muovendo per promuovere attività che ridiano valore al territorio e noi cittadini per primi dobbiamo mantenere la speranza e il coraggio, dobbiamo smetterla di mettere al secondo posto la nostra città, perché la città è un pezzo di noi, da cui non dobbiamo scappare, ma bensì dobbiamo renderci utili.
Il monte Tifata è un altro luogo che potrebbe rivelarsi ottimale per la città, un polmone verde che manca, perché ancora una volta nessuno si interessa. Vogliamo forse illuderci che questo non sia affar nostro? Che questa città non abbia alcuna opportunità?Vogliamo restare nell'oblio, nella dimenticanza?
Ebbene no, dobbiamo avere speranza, dobbiamo crederci, dobbiamo superare le barriere dell'indifferenza, e ci sono già luoghi che lo fanno, come Piazza degli Eroi, dedicata ai caduti in guerra, che ogni anno ricordiamo con la nostra corona, perché ancora c'è qualcuno incapace di dimenticare, di lasciare andare.
Non dobbiamo mai smettere di ricordare, di tenere memoria; sono i primi passi per noi cittadini, che dobbiamo credere nel cambiamento, i primi passi per noi giovani, che dobbiamo farlo, il cambiamento, perché in fondo Casagiove ha bisogno di noi.
Ferrante Viviane